Le parole che usi hanno un corpo. Sono veste dello spirito. Le parole che usi hanno un peso, dato dal suono e dal significato: Pp= su+si (Peso delle parole uguale a suono più significato). Le parole che usi sono un veicolo: portano notizie e informazioni. Esse si posano dolcemente nell’anima di chi ascolta, la possono alimentare, stupire, colpire, corrompere. Le parole che usi sono “pesi”. Pesa le parole. Le parole che usi sono “sassi”, “dardi”, “arieti”, ma sono anche “fili” che intrecciano un tessuto, che riparano… Le parole che usi sono armi di cui sei dotato. Una volta lanciate non è possibile fermarle a metà strada per sospenderne o annullarne l’effetto. Le parole, una volta profferite, produrranno un effetto in chi le ha udite. Se per errore uno lanciasse un missile distruttivo, la tecnologia prevede l’autodistruzione del missile dopo il lancio e prima che raggiunga l’obiettivo. Per la parola, una volta avvenuto il lancio, non è più possibile intervenire. Per questo sarebbe auspicabile un parlare prudente. Per questo sarebbe grandemente augurabile un parlare servente. Si parli quando serve. Le parole che usi, se sono buone, sono miele per l’anima e balsamo per le ferite. Sono flagello e veleno se aspre e offensive. Nel primo caso ti procureranno riconoscenza, nel secondo inimicizia e ostilità. Saggio è chi vuole imparare. E chi vuole imparare, più che parlare, ascolta. E disponi di uno spazio infinito… per meditare su quanto hai ascoltato, che è la tua stessa anima.
Parole pesate
15 giovedì Set 2016
Posted Nuova antropologia
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